Il presidente di Daclé, Paolo Campiglio, è intervenuto all’assemblea annuale di Farmindustria per portare nel dibattito il contributo del consorzio privato del comparto produttivo chimico-farmaceutico del quale è coordinatore del piano d’investimenti.

All’Auditorium della Conciliazione  erano presenti i ministri della salute, delle imprese e degli affari europei.

L’industria farmaceutica porta al Paese il 2% del Pil e questo fa dell’Italia una delle protagoniste assolute in Europa e i numeri lo dimostrano: 49 miliardi di euro di fatturato complessivo, la maggior parte con l’export, oltre 3 miliardi investiti in ricerca, un’occupazione di qualità con 68 mila addetti, quasi la metà donne, che in cinque anni è cresciuta del 9%.

Paolo Campiglio, portando l’esempio della sua multinazionale, che è considerata all’avanguardia per gli standard di sostenibilità e per il welfare che assicura la conciliazione vita-lavoro, ha evidenziato come l’industria farmaceutica sia strategica perché risponde a esigenze di salute, crescita, efficienza e sicurezza. In un secondo passaggio del dibattito si è soffermato particolarmente sulla trasformazione epocale che stiamo vivendo, dovuta ai mutamenti geopolitici e demografici, alla competizione internazionale, all’innovazione che corre velocissima grazie alle nuove tecnologie, ai big data e all’intelligenza artificiale. Concludendo, nel giro di chiusura degli interventi, che è questo il momento migliore per sviluppare una nuova visione che permetta all’Italia di recuperare velocemente il gap competitivo con altri Paesi, in un sistema a misura di paziente e rivolto al futuro.

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