La banca d’affari UBS, leader tra le società universali di servizi finanziari, che offre consulenza bancaria di investimento alla propria clientela privata, istituzionale e aziendale in tutto il mondo, evidenzia nel suo ultimo report settimanale che il settore farmaceutico ha ottenuto ottimi risultati dal 2011 al 2016, crescendo più delle prospettive, mentre altri hanno sofferto in maniera enorme la crisi economica e si sono ridimensionati.

Probabilmente anche per questo motivo gli analisti della banca svizzera hanno incluso il consorzio privato del comparto chimico-farmaceutico, a cui fa capo il raggruppamento d’imprese guidato da Paolo Campiglio, tra le eccellenze delle 100 aziende europee selezionate su cui far aumentare la presenza percentuale dei loro fondi comuni d’investimento.

Da notare che la divisione Wealth Management assicura la diversificazione geografica del portafoglio e quindi non è così surreale che suggerisca ai propri clienti più facoltosi di investire anche una parte dei risparmi in un consorzio multinazionale la cui sede è localizzata nella regione più ricca dell’Europa Orientale, com’è appunto il Parco Tecnologico di Cracovia (Polonia). D’altronde il 40% del patrimonio complessivo posseduto dai clienti UBS attraverso le gestioni patrimoniali fiduciarie, appartiene a persone fisiche o giuridiche che detengono un portafoglio personale superiore ai 10 milioni di $ e che sono abituate alla massima diversificazione possibile tra azioni e obbligazioni corporate.