Questa mattina il presidente Paolo Campiglio è stato ospite di un’importante emittente radiofonica nello spazio d’inizio settimana dedicato ai mercati finanziari. L’invito era arrivato per commentare la presenza di Daclé tra le imprese protagoniste del comparto chimico-farmaceutico che, avendo capitale italiano, rappresentano al meglio il Made in Italy sui mercati esteri.

Dopo poche battute la conversazione si è spostata inevitabilmente sulla notizia del giorno: la cessione dell’azienda farmaceutica Recordati a un gruppo straniero, incrementando così il numero delle imprese italiane che non reggono al passaggio generazionale, in questo caso dopo la scomparsa di Giovanni Recordati.

«Mi rammarica la decisione della famiglia Recordati di cedere a un fondo inglese di private equity il controllo dell’azienda, seppur per un ingente corrispettivo che, da notizie di stampa, viene indicato in 3 miliardi di euro. Sono fiducioso che questo gruppo di investitori mantenga l’impegno di continuare a sviluppare la società con strategie di crescita e il reinvestimento in questo progetto da parte di alcuni eredi mi sembra una buona garanzia, così come la continuità del management. Diverso sarebbe se fosse un’operazione finanziaria speculativa. Tuttavia avrei preferito che le nostre più grandi imprese del settore si fossero unite per creare in Italia un grande polo nazionale dell’industria farmaceutica, così come alcuni anni fa venne immaginata la più rilevante operazione di fusione nel comparto chimico tra EniChem e Montedison.»

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